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26 novembre – Presentazione documentario “L’ambasciata della Luna”

Mercoledì 26 novembre, alle ore 17:00, presso il MEI si terrà la proiezione del documentario uruguaiano “L’ambasciata della Luna”, diretto da Patricia Méndez Fadol. Una produzione di Cecilia Easton e Patricia Méndez Fadol, con la co-produzione di Federico Moreira. Saranno presenti la regista e la produttrice, modera l’incontro Valeria Magliano, Istituzione Mu.MA . “L'ambasciata della luna” è un documentario poetico, mistico e metafisico che esplora l'emblematico Palacio Salvo di Montevideo. Un Monumento Storico Nazionale trasformato in uno scenario vivente di molteplici realtà. Mostra come i suoi abitanti intrecciano le loro vite in un'allegoria dell'eterno e dell'effimero. Il film esplora i segreti nascosti di questo universo attraverso la simbologia della sua architettura, rivelando la sua profonda connessione con la Divina Commedia, l'Alchimia e la Massoneria. 

Il Palacio Salvo, situato a Montevideo, in Uruguay, è uno degli edifici più emblematici della città. Progettato dall’architetto Mario Palanti e inaugurato nel 1928, fu commissionato dai fratelli Salvo, immigrati italiani, come simbolo di prosperità durante il periodo di boom economico del paese. Con i suoi 105 metri di altezza, fu all’epoca l’edificio più alto dell’America Latina. Di stile eclettico, combina influenze art déco con riferimenti rinascimentali, reminiscenze gotiche e tocchi neoclassici, distinguendosi per la sua torre principale e la sua imponente presenza nella Plaza Independencia. Nel corso degli anni ha ospitato un hotel, abitazioni e uffici, diventando un’icona culturale e architettonica dell’Uruguay, testimone della storia di Montevideo. Mario Palanti (1885–1979) fu un architetto italiano la cui opera in Argentina e Uruguay si distinse per la sua monumentalità e il suo simbolismo, incarnati nei suoi celebri “gemelli”: il Palacio Barolo (Buenos Aires, 1923) e il Palacio Salvo (Montevideo, 1928). Entrambi gli edifici, ispirati alla Divina Commedia di Dante, condividono un design eclettico con influenze neogotiche e art déco, pur mantenendo ciascuno una propria identità. Il Barolo, costruito per primo, è strutturato come un tempio dantesco, con riferimenti all’Inferno, al Purgatorio e al Paradiso. Il Salvo, il suo gemello uruguaiano, completa questa struttura duale dal lato opposto. Simili nello stile e nella concezione, questi “fratelli architettonici” riflettono l’ossessione di Palanti per un’architettura narrativa ed esoterica, legata alla Massoneria e all’Alchimia.

Ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili.