Il 6 novembre nello spazio espositivo del MEI dalle 10:00 alle 18:00 sarà trasmesso in loop il documentario “Squadra Diaspora, Oltre ogni confine”.
Realizzato in occasione del decimo anniversario del progetto Squadra Diaspora, il documentario “Oltre ogni confine” di Massimo Angelicola segue il cammino di un’iniziativa nata dall’immaginazione dell’artista franco-italiano Paolo Del Vecchio, dalle sue ricerche universitarie fino alle partite artistiche e performative di respiro internazionale. Il viaggio prende avvio dalla sua città natale, Metz (Francia), per estendersi poi ai quattro angoli del mondo: dal Brasile al Perù, dagli Stati Uniti all’Australia, fino alla Svizzera, alla Francia e alla Germania. Le testimonianze di persone provenienti da contesti e culture diverse compongono un ritratto corale della grande storia della diaspora italiana, unita da un destino comune e da una maglia simbolica — richiamo affettivo che, come il calcio per molti italiani all’estero, tiene viva la memoria delle proprie origini.
La maglia Diaspora è il frutto di una riflessione sui flussi migratori italiani del Novecento. Il motivo della maglia è stato pensato e disegnato analizzando dati ufficiali sulla presenza italiana in ogni paese. L’onda è simbolo di un sentimento di allontanamento fatto di ricordi che diventano storia. Il taglio della maglia ricorda quello delle maglie da calcio del dopoguerra, un periodo importante per questa migrazione di massa. La dimensione internazionale del progetto Squadra Diaspora vuole offrire alle persone di origine italiana in giro per il mondo la possibilità di possedere un pezzo di questa storia. Prodotta in 500 esemplari, venduta come multiplo artistico, la maglia è numerata, firmata e personalizzabile con il nome dei propri antenati immigrati.
La Squadra Diaspora si esibisce in media una volta all’anno, esplorando luoghi nel mondo profondamente segnati dall’emigrazione italiana.
Ogni incontro riunisce persone invitate dall’artista, provenienti da paesi e orizzonti diversi, tutte di origine italiana e spesso legate al territorio ospitante.
La giornata prende vita attraverso un percorso culturale che alterna visite storiche e artistiche, seguito da una partita artistica, simbolica e performativa, durante la quale ciascuno indossa la maglia d’arte della Diaspora, racconta la propria storia personale e rende omaggio agli antenati migranti.
Paolo Del Vecchio è un artista franco-italiano, nato a Metz nel 1990 e diplomato presso l’École Supérieure d’Art de Lorraine. Vive e lavora a Parigi. Affascinato dall’oggetto come simbolo culturale, inizia la sua formazione in una scuola di product design, per poi orientarsi nella scuola d'arte verso l’esplorazione dei meccanismi di costruzione delle identità. Fin dagli esordi, investiga il terreno del calcio, non come tema sportivo ma come fenomeno universale e specchio deformante della nostra società.
Dall’oggetto all’immagine, passando per la performance, il suo lavoro – al tempo stesso visivo ed esperienziale – si sviluppa attraverso differenti forme e linguaggi, dando vita a un universo ibrido e singolare.
Crediti foto: Alessandro Belussi