Amedea Profumo quando pensa a Genova, la sua città natale, vede negli occhi i colori caldi delle case, gli ocra, i rosa e aranci, i caruggi che si inerpicano stretti e sente il profumo buono della focaccia appena sfornata.
Della sua infanzia e giovinezza a Genova porta ancora con sé la passione per la natura e la scienza, la scuola Montessori di Via Ricci, che ha rafforzato la sua curiosità, creatività e indipendenza, gli allenamenti di ginnastica ritmica che le hanno insegnato il valore del sacrificio e della perseveranza.
A Genova si laurea summa cum laude in Scienze Biologiche con una tesi su microrganismi estremofili e il loro uso nelle biotecnologie. È sempre stata affascinata da queste forme di vita capaci di adattarsi a condizioni estreme, dai ghiacci polari agli abissi marini, che le ricordano che sulla Terra sono possibili tante vite diverse. Per continuare i suoi studi lascia Genova un giorno di maggio del 2004.
Vincitrice di una borsa di studio europea, raggiunge un gruppo di ricerca leader all’Ulster University in Nord Irlanda. Quella che doveva essere solo una breve visita si trasforma in un periodo molto più lungo: resta in Irlanda fino al conseguimento del Dottorato di ricerca nel 2010. Di quegli anni, oltre ad amici e colleghi, conserva il ricordo di un ambiente giovane e multietnico dove crescere sia dal punto di vista professionale sia personale.
Subito dopo vince una borsa di studio dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e per tre anni lavora al Centro Europeo per la ricerca e la tecnologia spaziale (ESTEC) a Noordwijk nei Paesi Bassi. Studia microorganismi isolati da un lago ghiacciato in Antartide capaci di vivere a temperature sottozero, al buio e senza ossigeno, per capire se forme di vita di questo tipo potessero sopravvivere su Marte o altri pianeti. Grazie alla borsa di studio Marie Sklodowska-Curie della Commissione Europea continua le sue ricerche e si trasferisce a Potsdam, in Germania.
Attualmente lavora all’Alfred Wegener Institute (AWI), centro per la ricerca polare di grande fama internazionale. Qui si dedica di come i microrganismi che vivono nelle regioni polari, particolarmente sensibili e fragili agli effetti del cambiamento climatico e del riscaldamento globale.
Come tutti gli scienziati, anche per lei è normale emigrare e frequentare persone che sono emigrate come lei. In ambiente scientifico la provenienza non ha importanza, ciò che conta è dove si va con il lavoro fatto insieme guardando al futuro.
Amedea vive a Berlino con la sua famiglia, il marito, astrofisico tedesco conosciuto ai tempi del dottorato in Nord Irlanda, e il figlio di cinque anni. A casa vivono in un mix di lingue – tedesco, italiano e inglese – e tradizioni che contribuiscono fortemente alla nostra identità familiare. Bellissimo festeggiare il doppio Natale, quello tedesco il 24 dicembre con “Stille Nacht” cantata attorno al pianoforte e quello italiano il 25, con il vivace chiacchierio intorno ai fornelli e alla tavola della cucina.
Testimonianza raccolta dallo staff scientifico del MEI durante il lavoro di campo e ricerca scientifica propedeutico alla realizzazione del percorso espositivo.
Amedea vince una borsa di studio per la Ulster University.
Ottiene una borsa di studio dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e per il Centro europeo per la ricerca e la tecnologia spaziale (ESTEC) di Noordwijk.
Ottiene la borsa di studio Marie Skłodowska-Curie per Potsdam.